Uno dei pensieri più noti fa sicuramente capo a Platone e dalla concezione platonica dell’amore che emerge dai suoi dialoghi. Inizia con l’esposizione della sua teoria della divisione dell’anima in tre parti, razionale, irascibile e concupiscibile, espressa dal Fedro, e nel mito della biga alata trainata dai due cavalli e tenuti dall’auriga che ne dovrebbe governare l’educazione al desiderio. Nel Simposio poi approfondisce il concetto di amore come eros e passione e definisce l’amore come “un parto della bellezza, sia secondo il corpo sia secondo l’anima”. Ma oltre la bellezza dei corpi c’è la bellezza dell’anima e ancora oltre c’è quello della conoscenza, in una scala di contemplazione che arriva fino al bello in sé, come idea appunto. Accanto a questo amore sublime c’è quello che Platone chiama mania, come una follia amorosa di origine divina. Si giunge in questo modo all’ideale platonico, amare ed essere amati dove non si pone il prerequisito della corrispondenza tra gli amanti e in cui si esplica l’esempio del dono: l’amato è felice di donare non di ricevere doni, è dimenticarsi anche per un solo momento del proprio io.
Il medioevo viene rappresentato con lo scandaloso amore eretico ed erotico di Abelardo ed Eloisa. La passione fisica e sentimentale tra il già famoso filosofo e teologo quarantenne e la giovane ragazza è una storia piena di vicissitudini che si fa tragica e in cui Il rapporto intellettuale con l’attraente allieva si trasforma nel breve in una profonda sensualità. Il loro scambio epistolare rimane la testimonianza di una passione, un innamoramento e un erotismo fisico e spirituale inedito per quei tempi.
Lou von Salomè, vissuta nell’Ottocento, era una donna di una bellezza magnetica e dotata di una ottima istruzione filosofica e teologica tale da metterla in contatto con i migliori uomini dell’intellighenzia del tempo. Dopo una relazione intellettuale col filosofo tedesco Paul Rée, discepolo di Schopenhauer, conosce Friedrich Nietzsche che si invaghisce anch’esso di lei. Entrambi i filosofi, che le chiedono di sposarla, vengono però rifiutati e invitati da Salomè a far parte di una “trinità intellettuale”, poiché l’attrazione della donna per i due filosofi tedeschi non è fisica ma puramente intellettuale. Il tentativo è destinato a fallire e spinge Nietzsche, deluso dal rifiuto di Lou, a ritirarsi a Rapallo dove inizierà la stesura di Così parlò Zarathustra.
Nella contemporaneità del Novecento troviamo la coppia filosofica di Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir durata per oltre cinquant’anni, senza sposarsi né convivere e con un accordo di reciproca infedeltà, come antitesi al matrimonio borghese e le sue ipocrisie.